Fiorentina, Sassuolo, Verona e Torino.
Visto l’andamento della scorsa stagione forse tra le sette sorelle andava inserita la Fiorentina, approdata in Europa dopo tanto tempo, sia pure dalla porta di servizio della Conference League. Tuttavia, l’exploit della Fiorentina è troppo recente per capire se si tratti solo di un fuoco di paglia o meno. Del resto l’Atalanta viene da numerose ottime stagioni e l’avere steccato un anno è un po’ poco per rimuoverla da questa amatoriale classifica.
Partendo dalla buona intelaiatura dello scorso anno i viola hanno rafforzato la squadra con l’arrivo di Gollini dall’Atalanta, Jovic dal Real, Mandragora (Juve) e Kouame. Tra le partenze eccellenti Piatek (eterno incompiuto), Torreira e Callejon.
Incomprensibile, dal mio punto di vista, la cessione di Bremer agli odiati cugini bianconeri da parte del Torino. Certo, come fu detto a suo tempo, pecunia non olet ma il difensore brasiliano è stato senza dubbio una delle migliori rivelazioni della passata stagione. Per il resto la squadra non si è distaccata dell’impianto della scorsa stagione. L’arrivo di Miranchuk dovrebbe non far rimpiangere lo svincolato Belotti.
Le continue dismissioni di validi calciatori del calibro di Casale e Cancellieri (Lazio) e Frabotta alla Juve stanno facendo irritare non poco i tifosi del Verona. Tra l’altro, dopo Zaccagni, partito la scorsa stagione, anche il giovane e promettente serbo Ilic potrebbe finire al Milan o alla Lazio, nel caso in cui Luis Alberto venisse ceduto. Un possibile partente potrebbe essere anche il “cholito” Simeone, sulle cui tracce ci sono primariamente il Napoli, ma anche il Monza e Borussia D.
Tra le 4 fino a qui analizzate il Sassuolo è forse la compagine a cui calza meglio il ruolo di eterna incompiuta. Il Periodo migliore per i neroverdi è stato senza dubbio l’annata 2015-16 dove un sesto posto gli ha permesso di accedere alla fase a gironi dell’Europa League nella stagione successiva. Poi più nulla, qualche buon exploit ma una classifica altalenante tra l’ottavo e l’undicesimo posto. La campagna acquisti è stata all’insegna della parsimonia. Ma sia Raspodori (seguito da Napoli e Juve) che Berardi sono a rischio partenza anche se la società si sta impegnando al massimo, stipendio da 3 mln. netti a stagione più contratto fino al 2027, per trattenere il secondo.
Bologna, Udinese, Spezia e Salernitana.
Cominciando dal fondo non si può non guardare ammirati allo sprint finale con cui la Salernitana si è salvata. La squadra si è rinnovata per circa la metà degli elementi aggiungendo alla preziosa esperienza di Ribéry anche quella dei Candreva e la qualità dell’ex atalantino Lovato. Il Bologna è una buona squadra tra le più titolate del calcio italiano anche se il suo ultimo scudetto risale alla stagione 1963-64. I Felsinei annoverano probabilmente la tifoseria più paziente della massima serie, sempre pronta a sostenere la squadra nell’infinite successione di mediocri campionati. Il calciomercato del Bologna è all’insegna della prudenza. Interessanti gli acquisti di Cambiaso (d, Juventus), Ferguson (c, Aberdeen), Lykogiannis (Cagliari), ma pesante anche la cessione di Svanberg (c, Wolfsburg). Anche l’Udinese si è mossa con prudenza riuscendo a trattenere, almeno per ora Delofeu mentre Udoge ha preso la via della Premier accasandosi al Tottenham. Lo Spezia, infine, ha ceduto l’ottimo Provedel probabile estremo difensore titolare della Lazio e Colley all’Atalanta. Sono invece arrivati in terra ligure il portiere Dragowski dalla Fiorentina, i giovani Maldini e Caldara dal Milan, Kovalenko (c, Atalanta), Serpe (d, Genoa), Agudelo (a, Genoa).