Il calcio alle Olimpiadi di Tokyo
Dopo la sbornia di Euro 2020 e la Copa America, lo spettacolo dello sport più amato al mondo si ferma solo per pochi giorni, dandoci appuntamento alle Olimpiadi di Tokio 2020. I match si articoleranno senza soluzione di continuità a partire dal 22 luglio 2021 fino all’epilogo del 8 agosto, quando due finaliste si contenderanno il titolo olimpico. Sarà assente l’Italia, fresca campione europea e sarà pure in buona compagnia, mancheranno infatti anche gli inglesi e molte altre squadre blasonate, ma in compenso ci sarà più spazio per le compagini minori i cui componenti avranno maggiori opportunità di mettersi in mostra. I più fortunati e talentuosi potranno sperare in un posto al sole nei ricchi campionati per club europei. Le satrapie arabe, infatti, preferiscono esperti campioni sul viale del tramonto, ma ancora in grado di far circolare molti soldi a livello di sponsorizzazioni e diritti televisivi.
Oltre che a Tokio le partite olimpiche verranno disputate anche a Kashima, Saitama, Sapporo, Sendai e Yokohama. Ognuna delle compagini partecipanti potrà schierare fino a tre fuoriquota, allo scopo di incrementare l’interesse degli appassionati, diversamente non si comprende la ragione di schierare dei professionisti in un torneo che, almeno sulla carta, dovrebbe essere dilettantistico. Tra le conoscenze della serie A segnaliamo l’ex juventino Dani Alves - Brasile, il milanista Franck Kessié per la Costa D'Avorio, assieme a Christian Kouamé (Fiorentina), Wilfried Singo (Torino). Altri due fuori quota che giocano in Italia sono i giapponesi Takehiro Tomyasu (Bologna) e Maya Yoshida (Sampdoria).
Per quello che riguarda il calcio femminile, rispetto al maschile, l’arco temporale viene anticipato di un giorno. Grazie alle formazioni presenti il tabellone l’insieme è un po’ più variegato rispetto al torneo maschile.
Favorite e possibili outsider torneo di calcio Tokyo 2020
Nei campionati continentali maggiori, salvo rare occasioni, difficilmente sono gli outsider ad aggiudicarsi il titolo. Non a caso Euro 2020 è andato all’Italia e la Copa America all’argentina di Scaloni. Quando si tratta di calcio giovanile anche le squadre minori hanno qualche chance. L’esperienza e l’attitudine a giocare tornei importanti hanno un peso minore a tutto vantaggio della qualità del settore giovanile, tuttavia esistono realtà che hanno tutto questo messo assieme, risultando favorite tanto nei templi del professionismo che nei tornei giovanili. È il caso del Brasile, dato come vincente sia del proprio girone che della manifestazione. Subito dopo vengono indicate dai bookmaker, come possibili vincitrici, Spagna, Francia, Argentina e Germania, nell’ordine. Per incontrare il primo outsider bisogna arrivare al Giappone, quotato a dieci per la vittoria finale. La qualità calcistica dei nipponici è interessante ma difficilmente potrà prevalere su formazione del calibro di Brasile, Francia, Spagna, Argentina. Gli arbitri, come da tradizione per la squadra ospitante, daranno senza dubbio una mano. Di seguito le possibili vincitrici e relative quote per il calcio maschile.
SQUADRA |
QUOTAZIONE |
BRASILE |
3.50 |
SPAGNA |
3.50 |
FRANCIA |
6.00 |
ARGENTINA |
8.00 |
GERMANIA |
10.00 |
GIAPPONE |
10.00 |
Nel calcio femminile il favore del pronostico va alle fortissime ragazze statunitensi, fisicamente dotate e allenate con perizia nei college americani. In questo caso, il Brasile, favorito nel torneo maschile, assurge al ruolo di outsider. Ecco le valutazioni dei bookmaker.
SQUADRA |
QUOTAZIONE |
USA |
1.75 |
OLANDA |
6.50 |
REGNO UNITO |
8.00 |
GIAPPONE |
12.00 |
SVEZIA |
12.00 |
BRASILE |
12.00 |
Storia del calcio alle Olimpiadi
Il rapporto tra calcio e olimpiadi è sempre stato contrastato e faticoso. Già nel 1912 la sua prima apparizione fu oggetto di controversie poiché il calcio si stava già configurando come sport professionistico. Con la nascita dei mondiali di calcio il professionismo, nella disciplina calcistica, si consolidò e questo non giovò al calcio olimpico. Per inciso, negli anni ’30, l’Italia di Vittorio Pozzo si aggiudicò l’unico titolo olimpico della sua storia (1936). La vittoria azzurra cadde esattamente a metà strada tri i titoli mondiali del 1934 e del ’38, sempre, all’incirca, con la stessa formazione. La perdita di prestigio del calcio alle olimpiadi, negli anni ’50, lascio, paradossalmente, spazio proprio alle formazioni semi dilettantistiche come quelle dei paesi dell’est o totalmente, come nel caso dei paesi poveri che cominciavano ad affacciarsi timidamente alla kermesse olimpica.
A partire dagli anni ’80, messa da parte definitivamente la dicotomia tra dilettantismo e professionismo, il calcio riacquistò prestigio ai giochi olimpici e anche le federazioni professionistiche ripresero ad inviare rappresentative. L’unico discrimine era quello di non convocare atleti già impegnati nelle nazionali maggiori. È la federazione calcistica inglese a vantare il maggior numero di successi, 3, anche se realizzati in tempi oramai remoti (1900, 1908, 1912). Il calcio femminile, alle olimpiadi, fa la sua comparsa a quelle di Atlanta del 1996. Alla XXXI olimpiade, tenutasi in Brasile, si sono aggiudicate il titolo il Brasile e la Germania, rispettivamente in campo maschile e femminile.